http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2013/04/ef_app-oppio-guastalla.mp4
Le Nazioni Unite stimano che quest’anno la produzione di oppio in Afghanistan sarà record e la situazione con la fine della missione Isaf prevista nel 2014 potrebbe anche peggiorare.
I pericoli di Shindand
Guerra aperta a Farah

Sono decine le vittime della giornata di guerra aperta ad Farah in Afghanistan, nella zona sotto controllo degli italiani: un gruppo di talebani vestiti da militari dell’esercito ha assaltato il tribunale della città per liberare una quindicina di reclusi: Ne è nata una battaglia campale durata alcune ore. Il nostro Inviato Ettore Guastalla è appena tornato da Farah.
Herat, convivere con la paura
http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2013/04/ddc-02042013-herat.mp4
A Herat, in Afghanistan, il nostro inviato Ettore Guastalla ci racconta come si vive con il pericolo dei talebani.
250 metri sotto il livello del mare
250 metri sotto il livello del mare. Siamo andati con Ettore Guastalla a bordo di uno dei sommergibili più moderni del mondo. Lo “Scirè” della Marina Militare Italiana.
Pasqua in Afghanistan per i militari italiani
http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2013/03/son%20pasqua_afghanistan.mp4
E’ Pasqua anche in Afghanistan dove i nostri militari sono impegnati nella missione ISAF. Il racconto del nostro inviato Ettore Guastalla.
Intervista a Claudio Graziano
http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2013/04/intervista-gen-graziano.mp4
Intervista al generale Claudio Graziano, capo di stato maggiore dell’esercito Herat.
Cambio della guardia ad Herat
La ripresa degli attacchi dei talebani contro le forze di sicurezza afghane
Nelle basi accerchiate dai talebani
Guarda il Fotoreportage di Ettore Guastalla
Dal 1 settembre 2010, da quando la zona del Gulistan è passata sotto il controllo del nostro contingente, sono morti 9 militari italiani.
Il Gulistan (Afghanistan) è una zona montagnosa nella provincia di Farah a metà strada tra Herat e Kandahar. La pincipale valle della zona è un altipiano a 1500 metri di altezza percorso da un fiume secco per la maggior parte dell’anno e che all’improvviso con le pioggie diventa turbolento e pericolosissimo. Questa lunga valle che collega la zona di Helmand alle alte montagne del nord è pecorsa normalmente dalle carovane di talebani che trasportano armi e droga. Gli italiani hanno costruito tre basi, la prima in pianura nel deserto a Baqua, la seconda piccolissima a Buji (Cop ‘Snow’), la terza più a nord (Fob ‘Ice’) in pieno Gulistan.
Sia Snow che Ice sono raggiungibili esclusivamente tramite elicottero e i rifornimenti vengono spesso paracadutati dai C-130. A pochi chilometri di distanza dalle basi e a volte a pochi centinaia di metri, sono presenti nei villaggi limitrofi forti gruppi di talebani. Durante l’inverno la situazione è abbastanza tranquilla, anche a cuasa delle condizioni atmosferiche proibitive, ma con l’arrivo dei primi tepori della primavera, i talebani cercano di riprendere il controllo del loro territorio, attaccando con razzi, mortai e armi da fuoco leggere e disseminando le piste di mine e letali ordigni improvvisati.
Nel 2012, il Gulistan con le sue basi è stato consegnato alla giurisdizione militare dell’esercito afghano.



