Nelle basi accerchiate dai talebani

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Dal 1 settembre 2010, da quando la zona del Gulistan è passata sotto il controllo del nostro contingente, sono morti 9 militari italiani.

Il Gulistan (Afghanistan) è una zona montagnosa nella provincia di Farah a metà strada tra Herat e Kandahar. La pincipale valle della zona è un altipiano a 1500 metri di altezza percorso da un fiume secco per la maggior parte dell’anno e che all’improvviso con le pioggie diventa turbolento e pericolosissimo. Questa lunga valle che collega la zona di Helmand alle alte montagne del nord è pecorsa normalmente dalle carovane di talebani che trasportano armi e droga. Gli italiani hanno costruito tre basi, la prima in pianura nel deserto a Baqua, la seconda piccolissima a Buji (Cop ‘Snow’), la terza più a nord (Fob ‘Ice’) in pieno Gulistan.

Sia Snow che Ice sono raggiungibili esclusivamente tramite elicottero e i rifornimenti vengono spesso paracadutati dai C-130. A pochi chilometri di distanza dalle basi e a volte a pochi centinaia di metri, sono presenti nei villaggi limitrofi forti gruppi di talebani. Durante l’inverno la situazione è abbastanza tranquilla, anche a cuasa delle condizioni atmosferiche proibitive, ma con l’arrivo dei primi tepori della primavera, i talebani cercano di riprendere il controllo del loro territorio, attaccando con razzi, mortai e armi da fuoco leggere e disseminando le piste di mine e letali ordigni improvvisati.

Nel 2012, il Gulistan con le sue basi è stato consegnato alla giurisdizione militare dell’esercito afghano.

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