Frecce Tricolori. Un volo lungo 55 anni

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Le Frecce tricolori, la Pattuglia Acrobatica Nazionale dell’Aeronautica Militare, sono uno dei simboli italiani più affermati nel mondo.   Era il 1960 quando lo Stato Maggiore della Aeronautica decise che la pattuglia del “Cavallino Rampante” della 4 Aerobrigata  avrebbe dato vita al 313° gruppo di addestramento acrobatico.  La base delle Frecce Tricolori è a Rivolto nel Friuli. Un moderno aeroporto militare che sorge tra i famosi vigneti della zona. Attualmente gli aerei su cui volano i piloti della Pattuglia Acrobatica sono gli  Alenia – Aermacchi  MB 339, velivoli di produzione nazionale diffusi in molte aeronautiche del mondo. Nei prossimi anni questo aereo sarà sostituito con il nuovissimo Alenia Aermacchi M 345 HET (High Efficiency Trainer).     Il compito delle Frecce Tricolori è quello di rappresentare il nostro Paese nelle manifestazioni aeree nazionali ed internazionali. Un biglietto da visita prestigioso che rappresenta una eccellenza a livello mondiale.  La Pan è l’unica pattuglia acrobatica nel mondo in grado di eseguire un programma di acrobazia collettiva che coinvolge 10 velivoli. Le sue esibizioni sono eventi che tengono con il naso all’insù ogni volta molte migliaia di persone. Solo i migliori piloti accedono alle Frecce Tricolor, ogni anno se ne selezionano uno o due scelti esclusivamente  tra chi ha più di 1.000 ore di volo.  Gli aerei che compongono la Pattuglia durante le esibizioni sono 10, ma in alcuni casi possono salire a 11 comprendendo il supervisore dell’Addestramento Acrobatico. Gli aerei sono denominati pony con numerazione a 1 a 11. Molte le figure che vengono rappresentate durante l’esibizione. Dalla Famosissima “Bomba” al looping a triangolo fino al tricolore disegnato nel cielo mediante l’emissione di fumo colorato attraverso un piccolo tubo posto nella parte posteriore del velivolo. Il passaggio delle frecce con il tricolore, lungo fino a 5 km,  rappresenta il clou di ogni esibizione e viene accompagnato dalla voce di Luciano Pavarotti con il “Nessun dorma” dalla Turandot di Giacomo Puccini.

 

(Le foto sono state realizzate da Ettore Guastalla durante una esibizione sulla pista di Rivolto)

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